La tiroide è una ghiandola situata nella regione anteriore del collo che secerne due ormoni, la triiodotirnonina (T3) e la tiroxina (T4), che ricoprono ruoli fisiologici estremamente importanti: influenzano direttamente lo sviluppo scheletrico celebrale, partecipano alla regolazione del metabolismo corporeo, alla regolazione dall’attività cardiovascolare, alla termoregolazione corporea, allo sviluppo della pelle e altro ancora.
In particolare gli ormoni tiroidei:
⁃ regolano direttamente il metabolismo basale attraverso l’aumento di ossigeno, la produzione di calore e della spesa energetica;
⁃ Favoriscono la glicogenolisi e la gluconeogenesi, attraverso la produzione di glucosio nel fegato;
⁃ Stimolano la lipolisi (l’utilizzo del grasso a scopo energetico) e la lipogenesi (sintesi del tessuto adiposo), con conseguente utilizzo di acidi grassi nei processi energetici;
⁃ Aumentano la sintesi proteica che ha un effetto trofico sul muscolo;
⁃ Regolano lo sviluppo del sistema nervoso centrale durante la vita fetale e nelle prime settimane di vita;
⁃ Sono essenziali per la funzionalità cardiaca;
⁃ Hanno un ruolo determinante nello sviluppo scheletrico.
La disfunzione di questa ghiandola si traduce in due sintomi ben definiti: l’ipotiroidismo (riduzione di produzione degli ormoni e conseguente riduzione generalizzata di tutti i processi metabolici dell’organismo) e ipertiroidismo (aumento di produzione degli ormoni e conseguente aumento di tutti i processi metabolici).
La malattia di Hashimoto, definita anche tiroide cronica autoimmune è una malattia autoimmune, che presenta come elemento distintivo una cronica infiltrazione linfocitaria della ghiandola con conseguente evoluzione verso l’ipotiroidismo. Possiamo affermare quindi che la tiroide di Hashimoto è la causa più comune di ipotiroidismo, può colpire qualunque persona, ma in genere la prevalenza è sul sesso femminile e sulle persone che hanno familiarità di malattie tiroidee.
Nella cura di questa patologia, oltre all’azione farmacologica, e a un intervento sulla dieta, gioca un ruolo fondamentale l’esercizio fisico. L’esercizio fisico oltre a determinare una serie effetti benefici sul sistema cardiovascolare, influenza anche un’ampia gamma di funzioni endocrine e metaboliche. In particolare l’attività fisica protratta è in grado di influenzare l’attività biosintetica della tiroide e di far aumentare i livelli di T3 e T4 senza però creare effetti tossici che avvengono in caso di ipertiroidismo. Inoltre, come ben noto, l’esercito fisico è un fattore che regola la capacità di metabolizzare i macro nutrienti come glucosio, lipidi e proteine. Per questi motivi, un esercizio fisico intenso cambia inevitabilmente anche le risposte del nostro sistema endocrino e porta a delle modifiche metaboliche.
In caso di ipotiroidismo uno stile di vita attivo basato su una regolare attività fisica di tipo aerobico è fondamentale, ma è anche necessario aumentare il metabolismo basale stimolando la massa metabolicamente attiva. Ciò significa che bisogna aumentare la massa muscolare poiché maggiore è la massa magra, maggiore sarà la quantità di ormoni T4 che vengono convertiti in T3 anche a riposo.
Inoltre, una maggiore massa muscolare aumenta la resistenza allo sforzo, migliora la sensibilità all’insulina e favorisce la perdita di massa grassa, ostacolata dall’ipotiroidismo e da un metabolismo più lento. È importante inoltre gestire la frequenza degli allenamenti alternando esercizi di resistenza con esercizi che favoriscono il drenaggio dei liquidi, poiché uno dei sintomi dell’ipotiroidismo è l’accumulo di liquidi. Tali esercizi devono favorire il circolo venoso e linfatico per garantire un corretto drenaggio. La frequenza dell’attività fisica non dovrebbe superare le tre volte a settimana nella fase iniziale dell’approccio all’allenamento ma successivamente, si può aumentare fino a cinque/sei volte a settimana. Ogni sessione non deve superare i 60 minuti, i sovraccarichi devono essere graduali e globali, e in ogni sessione di allenamento con sovraccarico bisogna prevedere una fase aerobica che includa 10 minuti di riscaldamento e 10 minuti di defaticamento.
SANGUE E SUDORE